La Malattia da Reflusso GastroEsofageo (MRGE) è una delle patologie gastrointestinali riscontrate con maggior frequenza negli ambulatori medici.
L'incidenza di questa patologia è in crescita, e il suo tasso di prevalenza annuale varia tra lo 0,8% e il 40% a seconda delle varie popolazioni. Mentre una minore prevalenza (5%) si registra nelle popolazioni asiatiche, nei paesi occidentali si registra un’alta prevalenza, fra il 10% ed il 15%, a causa dei cambiamenti nella dieta e del crescente numero di casi di obesità e sindromi metaboliche.
La prevalenza di MRGE è in aumento anche nei bambini e negli adolescenti.
La Fibrillazione Atriale (FA) è la più comune aritmia che si incontra nella pratica clinica, con una prevalenza dell’1% nella popolazione generale.
La prevalenza di fibrillazione atriale aumenta con l'età, raggiungendo il 10% negli ottantenni. Essa compromette la qualità della vita (causando una diminuzione delle perfomances fisiche ed un aumento del rischio di sviluppare scompenso cardiaco e ictus) e aumenta la mortalità.
La FA è frequentemente associata ad altre malattie cardiovascolari, come l'ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, le valvulopatie cardiache, l’insufficienza cardiaca, le cardiomiopatie ed il diabete. Nel 10% -15% dei pazienti non è possibile identificare una malattia cardiaca di base, in tal caso si utilizza il termine di “lone atrial fibrillation” (fibrillazione atriale solitaria).
Anche diversi altri fattori possono essere coinvolti nello sviluppo della fibrillazione atriale, tra questi: l’obesità, l’apnea nel sonno, l'abuso di alcol, l’ipertensione latente, la malattia da reflusso gastroesofageo.
METODI E SCOPI DELLO STUDIO
Al fine di analizzare la potenziale relazione fra la MRGE e lo sviluppo di FA, gli autori hanno utilizzato delle parole chiave (keywords) quali "fibrillazione atriale e reflusso gastroesofageo", "fibrillazione atriale ed esofagite peptica", "fibrillazione atriale ed ernia iatale" all’interno di alcuni database contenenti informazioni sulla letteratura scientifica biomedica (PubMed, EMBASE, Cochrane Library, OVIDSP, WILEY databases), al fine di reperire dati a tal riguardo, verificando articoli, sia in lingua inglese che francese, pubblicati nel periodo gennaio 1972-dicembre 2013, escludendo lavori scientifici riguardanti lo sviluppo di MRGE insorta dopo ablazione con radiofrequenza per FA.
RISULTATI
Sono stati reperiti 2161 riferimenti bibliografici, solo 8 riferibili ad articoli compatibili con i criteri di inclusione nello studio.
La presenza di fibrillazione atriale nei pazienti con MRGE è risultata presente in una percentuale variabile tra 0,62% -14%, più elevata rispetto ai pazienti non affetti da MRGE. I dati epidemiologici forniti da questi studi osservazionali hanno mostrato che i pazienti con MRGE, in particolare quelli con sintomi MRGE-correlati più gravi, presentano un aumentato rischio di sviluppare FA; purtroppo, però, questi studi non sono in grado di stabilire una relazione causale tra MRGE e FA.
I meccanismi, attraverso i quali si svilupperebbe la FA in conseguenza di MRGE, sono in gran parte sconosciuti e/o solo ipotizzati:
- Iperstimolazione vagale indotta dal reflusso acido? (Si è visto che il trattamento con PPI, in tali casi, faciliterebbe la conversione a ritmo sinusale)
- Infiammazione distrettuale dell’atrio sinistro nei pazienti affetti da esofagite?
- Rilascio di sostanze pro-infiammatorie come 1β interleuchina, interleuchina 6, PCR (proteina C-reattiva)?
- Ischemia atriale cronica indotta dal ridotto flusso coronarico a causa del reflusso acido?
- Meccanismi autoimmunitari? (autoanticorpi contro la catena pesante della miosina)
- Fattori genetici? (al momento solo ipotizzati)
- Effetto meccanico o infiammatorio (legato ad esofagite distale) sull’atrio sinistro da parte di un'ernia iatale?
CONCLUSIONI
Le cause alla base dell’insorgenza della FA, in conseguenza della MRGE, rimangono in gran parte sconosciute, con meccanismi legati a fenomeni infiammatori e di stimolazione vagale, i quali potrebbero giocare un possibile ruolo nello sviluppo di questi disturbi.
Il trattamento con farmaci Inibitori della pompa protonica (PPI) può migliorare i sintomi legati alla FA e facilitare la conversione a ritmo sinusale, ma, sebbene esistano legami tra FA e MRGE, sono ancora necessari ampi studi clinici randomizzati per una migliore comprensione del rapporto tra queste due entità cliniche.
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